Perché riflettere ad estate avanzata sulla “Laudato sì” ad Astino, in un ex monastero strappato al degrado e all’oblio, nel cuore di una valle recuperata alla sua tradizione agricola più attenta all’equilibrio con la natura? Per raccogliere la sfida di una provocazione di altissimo livello che interroga le persone e le istituzioni e indica con forza un modello del tutto diverso di attenzione alla “casa comune”. Un modello che si prenda cura e carico delle persone, in primo luogo, dell’ambiente, delle diversità sociali, economiche, culturali. Per intercettare un’utenza che forse non frequenta abitualmente questi temi ma che nel clima disteso dell’estate è disponibile a farsi interrogare. Perché vorremmo che Astino diventasse un simbolico riferimento della passione competente per il destino di nostra madre terra.
UNA LETTURA SOCIO-POLITICA
Paolo CacciariGiornalista, è stato assessore e deputato. Autore di diverse opere sulla decrescita, sulla nonviolenza, sulla politica, sui beni comuni. Il suo ultimo lavoro è
Vie di Fuga, Marotta&Cafiero, 2014. Collabora con il sito
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