La Sala venne costruita nell’anno 1903 utilizzando quella parte dell’immobile ove avevano sede gli uffici del Monte di Pietà di proprietà della MIA di Via Arena n. 9. Il soffitto è decorato da Francesco Domeneghini, con ampio contorno dorato, con putti e festoni, cornici e fregi tipici dello stile dell’epoca; il centro del soffitto è un notturno di grande suggestione per i colori e le trasparenze, e per il volo delle figure danzanti, che formano forse l’opera più elegante composta dal Domeneghini. Agli arredi della Sala hanno contribuito anche Carlo Fagnani per la costruzione della barriera, loggia e impalcature a gradinata e Romano Morati per la realizzazione del fronte del palcoscenico, le decorazioni e le dorature delle pareti.
Nel 1998 l’importante struttura è stata chiusa perché inagibile.
Il progetto di restauro e risanamento della Sala è stato redatto dall’arch. Roberto Sacchi; che per i progetti degli impianti di distribuzione ed utilizzazione dell’energia elettrica, di protezione contro le scariche atmosferiche, di riscaldamento e di estinzione incendi, di evacuazione, rilevazione fumi e incendio, nonché di comunicazione ed allarme si è avvalso della collaborazione dello Studio Associato di Progettazione Impianti Ing. Roberto Faletti – P.i. Marco Zenucchi. Le opere sono state appaltate alla Ditta Sandrini Costruzioni S.r.l. di Morbegno (SO). I lavori iniziati in data 14/01/2002 sono stati ultimati il 13/10/2003.
La MIA ha voluto recuperare, grazie al contributo di Enti ed Associazioni, in particolare la Società Autostrade “Serenissima S.p.A.” mediante intervento della Provincia, del Comune di Bergamo e della Camera di Commercio, la famosa sala da concerti, per perpetuare a Bergamo le tradizioni culturali e musicali che hanno in passato consentito la nascita e lo sviluppo di vere e proprie eccellenze nel campo della musica colta, da Gaetano Donizetti (allievo dell’Istituto Musicale) ad Alfredo Piatti, a Mayr ecc. Il costo complessivo delle operazioni è stato di circa 2 miliardi di vecchie lire.
In Sala Piatti si sono registrate le esibizioni di Miecio Horzowski, Ferruccio Busoni, Pablo Casals, Enrico Mainardi, Wilhelm Backaus, il Quartetto di Budapest, Bela Bartok, Arthur Rubinstein, Edwin Fischer, Arturo Benedetti Michelangeli, Nikita Magaloff, Salvatore Accardo, Uto Ughi, Narciso Yepez e numerosissime altre importanti presenze.
Non soltanto localmente, ma anche dall’estero è stata sollecitata la riapertura della struttura, che è vista non solo come locale di spettacolo, ma anche come polo di cultura musicale concertistica.