Aprono le porte della Cascina Convento, ad Astino, al termine dei lavori di recupero
Terminati i lavori di recupero in Cascina Convento ad Astino, si chiude così una fase fondamentale della massiva opera di recupero del Complesso monastico di Astino, avviato nel 2007 a seguito dell’acquisto da parte della Fondazione MIA delle quote sociali della Società Valle d’Astino, come socio unico, con lo scopo di restituire il complesso monumentale alla collettività bergamasca e non solo
L’inaugurazione avrà luogo nella corte interna dell’edificio, sotto la maestosa copertura vetrata che caratterizza l’ambiente.
A seguire, un viaggio tra passato, presente e futuro, con la visita alla mostra fotografica allestita in occasione dell’evento e dedicata alle varie fasi dell’imponente lavoro di recupero della struttura. Un percorso per guidare gli ospiti tra le riqualificate mura dell’immobile.
Posta ad ovest del Complesso monastico di Astino, in angolo fra Via Astino e Via dell’Allegrezza, la Cascina Convento, come il Monastero, affonda le proprie radici nel XII secolo. Risultato di numerose trasformazioni che si protraggono fino alla fine del XIX secolo, quando il complesso viene definitivamente abbandonato a sé stesso, deperendosi velocemente e riducendosi allo stato di rudere privo di tetto e con gran parte dei solai lignei crollati, l’immobile è stato oggetto di numerosi e massicci interventi.
Anzitutto, una prima fase di consolidamento statico e parziale ricostruzione della copertura nel 2015, quando sono stati ricostruiti i solai e parzialmente la struttura del tetto.
Da qui, l’Accordo di Programma Astino 2017, che vede coinvolti Regione Lombardia, Provincia di Bergamo, Comune di Bergamo, Parco dei Colli di Bergamo, Fondazione MIA e Valle d’Astino Srl, finalizzato alla ridefinizione delle destinazioni urbanistiche, delle modalità d’uso e degli interventi sul compendio immobiliare sito in Valle d’Astino.
Nella fase antecedente ai lavori, l’edificio si trovava in precario stato di conservazione ed era in parte privo delle coperture. Il forte degrado, che ha comportato il crollo pressoché integrale degli intonaci, aveva fatto emergere degli elementi architettonici antichi e di grande interesse, ponendo in luce una complessa stratificazione edilizia, con elementi di pregio medioevali di particolare qualità.
Lo studio storico e l’analisi stratigrafica dello stabile hanno identificato ben otto fasi costruttive, che vanno dal XII secolo alla fine dell’Ottocento.
Tra i più curiosi rinvenimenti, spiccano i resti di un forno sul lato est del fabbricato, risalente al XV-XVI secolo e in buono stato di conservazione. A tale reperto sono affiancate due vasche, impiegate con tutta probabilità nel raffreddamento di materiali.
È nel corso dell’ottava e ultima fase che la cascina assume la sua nota conformazione, con la chiusura dei portici che vengono adibiti ad abitazioni e stalle e la realizzazione del porticato a sud e della corte interna a nord.
Il progetto architettonico è stato elaborato, tenendo conto dell’intera stratificazione storica dell’area, dallo Studio Tomasi Associati – dall’architetto paesaggista Marco Tomasi, che ha dedicato la propria passione, fatta di visione artistica oltre che tecnica, alla riqualificazione di questo prestigioso edificio fino alla sua scomparsa, il 23 giugno 2023, quando il testimone è stato passato alla collega Monica Salsi.
Obiettivi mirati: il riuso dello stabile attraverso il risanamento e consolidamento delle murature; la ricostruzione delle coperture; l’inserimento di nuovi servizi e impianti mantenendo la distribuzione interna; l’integrazione dei collegamenti con la ricostruzione dei ballatoi interni, di una nuova scala interna, di un ascensore, locali tecnici e spazi distributivi; il restauro delle facciate conservando le aperture esistenti.
Dopo il via libera dal collegio di vigilanza dell’Accordo di Programma su Astino in data 30 novembre 2023, dal prossimo mese di settembre la struttura ospiterà professionisti e studenti da tutto il mondo uniti per costruire i prodotti digitali del futuro, sulla guida del Copenaghen Institute of Interaction Design (CIID). Innovazione tecnologica, etica e impatto sociale immersi nella biodiversità di Astino, per invitare le nuove generazioni a vivere il territorio attraverso opere virtuose.
Intervengono:
- Fabio Bombardieri, Presidente Fondazione MIA e Valle d’Astino Srl
Giuseppe Epinati, Direttore Fondazione MIA e Valle d’Astino Srl
Arch. Luca Rinaldi, Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le Provincie di Bergamo e Brescia
Simona Maschi, CEO e cofondatrice Copenaghen Institute of Interaction Design (CIID)
- Giorgio Gori, Sindaco Comune di Bergamo
- Claudia Maria Terzi, Assessore alle Infrastrutture e Opere pubbliche Regione Lombardia
Sarà possibile visitare la struttura e la mostra fotografica allestita nella Cascina Convento anche sabato 25 e domenica 26 maggio dalle ore 10.00 alle ore 12.30.
Fabio Bombardieri, Presidente Fondazione MIA: «Con l’inaugurazione della Cascina Convento si chiude un’altra fase fondamentale dell’importante intervento di recupero del Complesso monastico di Astino e si aprono le porte al suo futuro nell’ambito della formazione, della ricerca e dello sviluppo di progetti innovativi volti a creare soluzioni con un impatto positivo sulla società e sull’ambiente.
Anche questo intervento fonda le sue radici nella secolare attenzione prestata dalla Misericordia Maggiore nella tutela, conservazione e gestione del patrimonio artistico, religioso e culturale.
I lavori eseguiti hanno portato ad un eccellente risultato che valorizza ulteriormente il complesso di Astino e che riteniamo importante far conoscere alla città».